Questo momento difficile presenta importanti aspetti specifici riguardo l’adolescenza.
Molti adolescenti sono preoccupati per l’aspetto economico della famiglia, per i decessi. Sperimentano sentimenti di angoscia correlati alla paura della morte dei loro genitori o dei nonni. Vivono un vero e proprio lutto verso tutto ciò che erano prima: anche loro, come noi adulti, devono rimettersi in gioco, e dovranno rifarlo una volta che tutto questo sarà finito. Molti in questo momento sentono il bisogno del contatto fisico e sanno anche di avere necessità di un sostegno per affrontare questa crisi.
Data la convivenza forzata, non sempre le situazioni in casa sono favorevoli: a volte i figli si scontrano fortemente con i genitori e viverli tutto il giorno è molto difficile; altri si trovano in una sorta di prigione interiore, e hanno vissuti depressivi; c’è sicuramente il rischio che si possa sviluppare una dipendenza dalle tecnologie che vengono utilizzate spesso anche per non pensare e per riuscire a gestire le tempeste emotive.
Per tutti è una situazione difficile, senza scuola e senza rete, e per questo è fondamentale sapere che esiste supporto a disposizione di chiunque ne abbia bisogno e ne faccia richiesta.
Dobbiamo chiedere a questi ragazzi di usare in positivo la situazione e di non alimentare vissuti di rabbia o delusione, quanto piuttosto il cambiamento nel cambiamento. Molti di loro hanno risorse importanti, sensibilità e valori che adesso possono essere sfruttati per iniziare a vedere quello che hanno intorno in modo differente, maturando in modo significativo.
Potrebbero scoprire nuovi aspetti della loro famiglia, esplorare nuove forme di comunicazione, sviluppare maggiore tolleranza e rispetto verso gli altri proprio in questi giorni di convivenza forzata.
Non dobbiamo avere timore nel mescolare le nostre emozioni alle loro. È fondamentale accoglierli, far loro sentire che possono parlare con noi di qualunque cosa vogliano.
L’emozione della paura è molto frequente in questo momento: diciamogli che è normale avere paura, che anche noi la proviamo. Paura di perdere i nostri cari ma anche le nostre abitudini e le relazioni che costellano il nostro mondo. Gli adolescenti sentono particolarmente vivo questo rischio, adesso. Ma dobbiamo far loro capire che possono fare qualcosa per non perdere ciò che hanno costruito, che non sono impotenti e che hanno sempre una scelta da percorrere. Per esempio, utilizzare la tecnologia per compensare la temporanea lontananza fisica, sperimentando un uso positivo di quegli strumenti che magari fino a ieri sono stati utilizzati prevalentemente in modo inconsapevole e passivo.
Facciamo capire loro che la paura ci aiuta e in questo momento è sicuramente funzionale al rispetto delle regole che ci permettono di proteggere i nostri cari e la comunità.
È fondamentale essere consapevoli che l’unico modo per superare le emozioni disturbanti è come prima cosa concedere a noi stessi di provarle, per poi attraversarle. Insegniamo loro che non esistono emozioni negative, ma che tutte hanno una loro funzione, che dobbiamo imparare a gestirle e a tollerare la loro carica disturbante, e che per fare questo possiamo condividerle e imparare quanto siamo simili nei nostri modi di sentire.
E in famiglia, il consiglio più importante è riassumibile in due parole: FARE CON. Qualunque cosa. Possiamo avvicinarci al loro mondo, farci insegnare come usare lo smartphone, coinvolgerli nel preparare da mangiare, giocare insieme alla PlayStation o organizzare tornei di pinnacolo. Sfidarli, anche nel loro campo. Proviamo a riflettere insieme a loro raccontandoci cosa ci manca della nostra vita di prima, e cosa ci piace invece di questi giorni di clausura.
Decliniamo in modo diverso il famoso barattolo della felicità montessoriano: ogni sera sfidiamo ogni membro della famiglia a scrivere su un foglietto una cosa accaduta durante la giornata verso la quale ci sentiamo grati, mettiamo i foglietti dentro a un barattolo e alla fine della quarantena leggiamoli tutti insieme fermandoci ad assaporare le emozioni che proviamo.
Possiamo parlare insieme del futuro, di cosa ci piacerebbe fare alla fine di questo periodo.
Possiamo fare ginnastica insieme, decidere a turno cosa guardare alla televisione, chiedere loro di farci ascoltare la loro musica preferita e fargli ascoltare la nostra cercando dei punti di contatto.
Avete visto il video di come alcuni genitori abbiano partecipato a una delle challenge (sfide) di TikTok insieme ai loro figli? Si sono sicuramente divertiti tantissimo ed è stato certamente un momento di profonda vicinanza di due mondi, che ha permesso agli adulti di essere scanzonati e agli adolescenti di coinvolgere i genitori in attività che normalmente li vedono esclusi.
Per stare insieme serenamente dobbiamo cercare sicuramente dei punti di contatto, ma anche fare in modo che ognuno possa avere i suoi spazi e i suoi tempi, per dedicarsi a se stesso e alle proprie attività. Si possono stabilire nuove regole e nuovi orari, se necessario, per scandire questi tempi.
Dobbiamo permettere ai ragazzi di usare le chat per restare in collegamento con i loro amici: in questo momento per loro è fondamentale mantenere vivi i legami affettivi. Senza dubbio possiamo però stabilire delle regole, come per esempio cercare di evitare di usare il telefono di notte per non andare incontro a disturbi del sonno e vietarlo a tavola quando si mangia tutti insieme (però teniamo spento anche il televisore!).
Mettiamoli nella condizione di potere fare un po’ di sport casalingo, che aiuta moltissimo a sconfiggere la sensazione di essere leoni in gabbia. Dagli esercizi di rilassamento, a quelli più simili alla palestra, al ballo.. tutti attivano gli ormoni del benessere, le endorfine, aiutandoli ad aumentare il buonumore e a scaricare un po’ dell’energia che sono costretti a reprimere adesso.
Non trasformiamoci però in anfitrioni che devono combattere il pericolo che possano annoiarsi. La noia è l’emozione che più di ogni altra ci aiuta a sviluppare curiosità e creatività, che ci porta a cercare nuove strade, che ci stimola. Quindi permettiamo a questi ragazzi di provarla e di imparare a scavalcarla usando le loro qualità per cercare nuovi interessi o nuove modalità per coltivarli. La creatività negli adolescenti è miracolosa e non va mai sottovalutata. Fidiamoci di loro e delle loro risorse!