In questi tempi di quarantena affrontiamo tutti una serie di privazioni che influiscono sul nostro umore: siamo costretti a vivere in solitudine o all’interno di una convivenza forzata, siamo impossibilitati a distrarci e ricaricarci grazie alle attività cui eravamo abituati prima, sentiamo la mancanza della riduzione dell’esercizio fisico e dell’esposizione al sole e all’aria aperta con conseguente diminuzione delle endorfine (gli ormoni del buonumore), ci preoccupiamo per l’insicurezza economica e per la paura del contagio, e a tutto questo affianchiamo la riduzione drastica del contatto fisico. In definitiva, non possiamo più scaricare lo stress come eravamo abituati a fare prima.
Nella “normalità”, siamo soliti usare le attività quotidiane anche per colmare vuoti emotivi, mentre adesso ci troviamo ad affrontare in modo forzato lo stare con noi stessi e con quello che sentiamo senza avere molte fonti di compensazione, e non tutti ci siamo abituati. Siamo soli con la nostra mente, e quando sentiamo emozioni disturbanti abbiamo meno risorse per affrontarle.
Capiamo bene allora perché molti di noi in questo momento possano essere a rischio di compensare col cibo ad altre mancanze, anche perché lo stress porta naturalmente a mettere in pratica dinamiche disfunzionali.
Il cibo può aiutare a scaricare la propria emotività, ad autoconsolarsi. Inoltre per noi è molto più facile spostare sul cibo il nostro bisogno di controllo, piuttosto che su un nemico invisibile. Quindi ci può essere senza dubbio un risvolto disfunzionale sul comportamento alimentare, ma -ricordiamolo- anche tante opportunità per prendersi cura di noi stessi.
Mai come in questo momento avere una mente calma e stabile può essere di aiuto. Ed è altrettanto vero che mai come in questo momento abbiamo il tempo per poterci dedicare a sviluppare un atteggiamento mindful e per poter cambiare il nostro stile alimentare.
La Mindfulness viene definita come un essere presenti a se stessi e al momento che si sta vivendo, senza essere distratti da altro, e soprattutto senza giudizio. Questo porta a un senso di serenità e soddisfazione, senza avere pensieri incentrati sul passato o sul futuro, senza essere travolti da emozioni contrastanti e senza avere fastidiosi giudizi su noi stessi e gli altri.
Spesso ci troviamo ovunque ma non nel momento presente: ruminiamo sul passato e su cose accadute in modo disfunzionale, accompagnati da delusione o tristezza, o ci pre-occupiamo del futuro, anticipandolo con previsioni magari catastrofiche, facendoci pervadere dall’ansia. E ancora, spesso abbiamo una vocina nella nostra testa che giudica incessantemente ciò che stiamo sentendo e facendo. Passiamo molto tempo delle nostre giornate in questo modo, senza stare nel presente e senza essere in contatto con la Vita.
La Mindfulness vuole aiutarci a stare nel momento presente perché è lì che risiede la felicità incondizionata, quella semplicemente di essere ed esistere.
Le pratiche mindfulness scelgono un oggetto (un pensiero, un’azione, un cibo) e ci insegnano a portare ad esso tutta la nostra attenzione, e quando la mente corre da un’altra parte semplicemente a riportarla al momento presente e all’oggetto scelto, senza giudizi. Ci esercitiamo così ad essere padroni del nostro flusso di coscienza e non viceversa.
Se applichiamo queste tecniche di consapevolezza al cibo, stando solo su quel boccone, su quell’aroma, su quel gusto, potremmo diventare consapevoli anche delle forme di emotività che sono ad esso collegate, dei nostri vissuti psicologici e fisici, sganciandoci da connessioni magari negative ed essendo consapevoli del nostro stato mentale. E potremo vivere l’esperienza alimentare come qualcosa di totalizzante, in grande connessione con i nostri sensi, godendocela di più.
La routine frenetica all’interno della quale ci muovevamo ci impediva probabilmente di curare la nostra alimentazione, portandoci a consumare i nostri pasti male e in fretta, spesso spinti dall’emotività e non dalla fame, ignorando i segnali del nostro corpo.
In questi giorni, alcuni di noi stanno usando il tempo per scegliere accuratamente cibo sano e per mangiare con calma, facendo la spesa in modo più attento e consapevole. Alcuni hanno finalmente la possibilità di sedere a tavola con calma, con i propri cari. Molte famiglie fanno attività insieme riguardo al cibo, scegliendo cosa mangiare e preparandolo insieme. I bambini si siedono a tavola con i propri genitori, le famiglie vivono molto di più l’esperienza dei pasti come momento di condivisione. In mezzo al caos, al dolore e alle preoccupazioni di questo periodo, questo aspetto è sicuramente un dono.
Oggi cosa possiamo fare per iniziare ad avere un atteggiamento mindful verso l’alimentazione?
Innanzitutto facciamo la spesa consapevolmente. Poi cerchiamo di dedicarci all’esperienza del cibo senza essere distratti da altro: spegniamo il cellulare e la televisione, guardiamo il cibo e respiriamo profondamente prima di mangiarlo. Osserviamo i nostri pensieri e le nostre emozioni collegate ad esso, non giudichiamole e poi lasciamole andare. Impariamo a riconoscere i nostri desideri: desideriamo veramente ciò che vogliamo mangiare? Cosa otteniamo mangiandolo? Come ci sentiamo subito dopo? Portiamo consapevolezza durante i pasti alle nostre emozioni e alle nostre sensazioni fisiche e respiriamo sempre profondamente.
Quindi il consiglio di oggi è: fermiamoci. Facciamo una pausa consapevole e cerchiamo un atteggiamento che possa connetterci con le nostre sensazioni e le nostre emozioni in questo preciso momento. Prendiamoci il tempo per sentirci. Diventiamo esperti di noi stessi, ascoltiamoci, lasciamo che sia tutto ciò che è adesso. Ricordiamo al corpo la sua intelligenza naturale e la sua capacità di autoregolarsi.